Il 17 settembre ai sacerdoti riuniti in seminario monsignor Francesco Cavina ha reso noto un decreto contenente alcune norme da osservare durante le celebrazioni liturgiche in diocesi. Indirizzato non solo ai presbiteri, ma a diaconi, religiosi e religiose e ai fedeli laici, nasce dal desiderio di porre cura e dedizione alla liturgia, “fonte da cui promana, culmina ed a cui tende la vita e la missione della Chiesa”. Si tratta, è scritto nell’introduzione, di “indicazioni normative che, nonostante l’assenza per molte parrocchie di luoghi di culto veri e propri, possano garantire un maggiore decoro alle celebrazioni liturgiche”, raccolte in un documento maturato dopo attenta osservazione delle diverse realtà e alla luce dell’esperienza del terremoto che, di fatto, ha privato il popolo di Dio di molte delle sue belle chiese. Norme, dunque, da conoscere e rispettare, subito applicabili affinché, specialmente in occasioni particolari quali la celebrazione delle prime comunioni e delle cresime, la liturgia splenda “per nobile semplicità” e manifesti in pienezza il mistero pasquale del Signore. “I sacramenti sono un dono da parte di Dio – ha osservato infatti monsignor Cavina proponendo esempi concreti – e questa dev’essere la prima, esclusiva attenzione quando prepariamo una celebrazione”.